ASOCIACIÓN HUMANITARIA
                     PIETRO NORIS, A.C


 NOTIZIE PRECEDENTI:


HOME PAGE








anno 2013 anno 2014
anno 2015 anno 2016
anno 2017 anno 2018
anno 2019





SETTEMBRE – Continua con buoni risultati il corso di pittura organizzato dall’Associazione, grazie all’impegno di un pittore caricaturista locale che si era offerto di insegnare gratuitamente alle giovani che fossero state interessate ad apprendere le relative tecniche.

Le alunne stanno ottenendo risultati apprezzabili a livello tecnico, ma il risultato piú importante che sta ottenendo questo corso é l’agglomerazione sociale del gruppetto che lo frequenta.

Anche durante la settimana, infatti, alunne e maestro rimangono in comunicazione ed ogni sabato, nella pausa della lezione, organizzano un piccolo convivio, durante il quale condividono qualche semplice dolce tradizionale. Da parte sua, il maestro, ben integrato in un gruppo così dinamico ed esuberante, sembra aver ritrovato il senso della vita, dopo la scomparsa del figlio, morto giovanissimo a causa del Covid 19.





SETTEMBRE – Anche se a noi italiani la differenza sembra trascurabile, per le due ragazzine del Garabatillo equivale a passare dalla miseria più assoluta a una camera da letto dignitosa.
Certo, i muri non hanno intonaco e non sono neppure imbiancati, il tetto é di lamiera e non é ancora stato sigillato, ma la costruzione permette comunque alle due ragazzine di non soffrire il caldo estremo in estate, né il freddo acuto in inverno, così come garantisce che i loro letti non si bagnino nella stagione delle piogge.

Purtroppo sono fermi i lavori per il completamento del bagno, poiché lo scavo della fossa settica si é rivelato molto arduo, a causa della natura del terreno. Con pazienza, il papà ed il fratellino maggiore stanno rosicchiando, ogni fine settimana, qualche secchio di frammenti rocciosi. Quando il difficile scavo sarà terminato, sarà finalmente possibile dotare la famiglia di un gabinetto con doccia che garantirà una maggior igiene.

Agosto – Sono da poco terminate le scuole ed ecco che lunedì 29 agosto riapriranno i battenti per accogliere 24 milioni e mezzo di alunni di elementari e medie (gli studenti delle superiori seguono un calendari differente: terminarono le lezioni in giugno e tornarono tra i banchi lo scorso mese di luglio). Le spese per la scuola dell’obbligo sono spesso insostenibili per le famiglie, al punto che tutti gli istituti di credito offrono loro prestiti per il rientro tra i banchi di bambini e adolescenti.
Purtroppo, a causa della pandemia e delle difficoltà nel seguire le lezioni a distanza, oltre 5 milioni di studenti si sono arresi e hanno disertato le aule. Già il ritorno tra i banchi aveva presentato, e presenta, innumerevoli problemi, poiché gli insegnanti si sono trovati a dover accompagnare alunni che hanno regolarmente seguito le lezioni ed altri che sono rimasti fermi per mancanza di accesso alla rete.

A tutti gli studenti di ogni ordine e grado, i nostri migliori auguri di un anno scolastico proficuo e favorevole alla loro crescita come esseri umani integrali e integrati.



Agosto – Ecco oggi gli ultimi bambini che si sono aggiunti al gruppo che riceve assistenza da parte dell’Associazione.
Dante e Balder hanno rispettivamente 6 e 4 anni e sono rimasti orfani del padre, deceduto in un incidente automobilistico.

La mamma, giovanissima, lavora saltuariamente, accompagnando il nonno elettricista nel suo lavoro. Fortunatamente, puó contare sulla presenza attiva della nonna, che si prende cura dei piccoli, quando li deve lasciare per andare a lavorare.

Quest’anno Dante inizierà a frequentare le elementari, situazione che pesa ulteriormente sul magro bilancio familiare, dal momento che le spese per la scuola sono abbastanza pesanti, tra materiale scolastico, divise, scarpe e contributi di vario tipo. Va segnalato che nelle scuole rurali sono i genitori che contribuiscono ai miglioramenti delle strutture, come per esempio la costruzione dei servizi sanitari, o con mano d’opera o con apporti in denaro.

LUGLIO – Mi dispiace, ma non sempre posso comunicare buone notizie, come invece mi piacerebbe fare.
Aracelia faceva parte di una famiglia che avevo presentato in febbraio. Non compariva nella fotografia che avevo pubblicato, perché, a 16 anni, era da poco andata a vivere col fidanzatino, secondo un’abitudine ben radicata in questa zona.
Sembrava, comunque, che la ragazza vivesse tranquilla. Lavorava presso un’estetista e con il poco che guadagnava cercava di aiutare la madre e la nidiata di fratelli minori.
Il mese scorso, purtroppo, è stata trovata carbonizzata nel suo letto, senza che nessuno abbia potuto soccorrerla. Sembra che il giovane compagno non fosse in casa.
Com’è facile immaginare, il processo di identificazione è stato lungo, perché son dovuti intervenire i medici forensi dalla capitale dello stato per rilevare il DNA della madre e di ciò che era rimasto della ragazzina. Solo in questi giorni, quindi, si è potuto svolgere il funerale per seppellire i pochi resti che sono stati riconsegnati alla disperata madre.






LUGLIO – Ecco l’ultima famiglia, tra quelle che ricevono appoggio, e che non avevo ancora avuto modo di far conoscere.
Si tratta di una mamma con quattro figli che, costretta a lasciare la casa in cui viveva a causa delle percosse del compagno e dei maltrattamenti che l’uomo riservava ai due figli maggiori, si era presentata chiedendo aiuto.
A causa del grande disagio che viveva, il più grande a 12 anni aveva lasciato la scuola, iniziato a frequentare la compagnia di perdigiorno ed a consumare con loro bevande alcoliche e droghe. Per questo motivo, era stato inviato ad un centro di riabilitazione. Al termine del percorso riabilitativo, ormai quindicenne, si è iscritto alle scuole medie per adulti e lo scorso mese di maggio ha ottenuto il suo diploma. Ha poi presentato l’esame per essere ammesso alle superiori ed in agosto inizierà ad assistere alle lezioni.
Nel frattempo,  mamma e figli sono tornati a vivere con il padre. Ricevono comunque l’appoggio da parte dell’Associazione, perché l’uomo contribuisce esclusivamente al mantenimento dei due gemelli e non sembra disposto a farsi carico della madre e dei due figli maggiori.

GIUGNO – Continua l’appoggio al piccolo José Refugio. Il bambino è affetto da un problema genetico che altera il funzionamento dei reni. In passato, questo problema gli ha causato una grave denutrizione e l’arresto della crescita. Dopo vaie vicissitudini, i medici hanno deciso di inviare i campioni prelevati al bambino in Germania affinché si eseguisse un’indagine genetica. Il risultato degli studi ha permesso di formulare una diagnosi più precisa e di stabilire finalmente una cura definitiva, che ha permesso al piccolo Refugio di recuperare in parte l’arresto nello sviluppo fisico.

Le cure dovranno essere per tutta la vita, con periodici controlli, i quali obbligano i genitori a recarsi in un centro medico a 170 chilometri da San Luis de la Paz, spostandosi in taxi per evitare rischi di contagio al piccolo. Poiché il padre è muratore con lavoro saltuario, le cure e le visite specialistiche sono rese possibili solo grazie all’appoggio economico da parte dell’Associazione.





GIUGNO – Alfonso ha partecipato con successo ad una gara di matematica indetta tra alunni delle scuole elementari del municipio di san Luis de la Paz. È uno dei bambini fortunati che, grazie ad un intervento straordinario di alcuni benefattori, ha potuto ottenere un computer che gli ha permesso di seguire con profitto le lezioni in DAD. L’Associazione gli ha fornito l’abbonamento telefonico a internet ed ha permesso alla madre di astenersi dal lavoro per seguire gli studi dei due figli.

Purtroppo, molti bambini non hanno avuto questa possibilità e in troppi hanno abbandonato gli studi. Secondo le statistiche ufficiali, sono cinque milioni gli studenti che hanno lasciato gli studi in seguito alla pandemia, dal momento che molte zone non ricevono il segnale di internet e moltissimi hanno dovuto cercare di seguire le lezioni solo grazie ad un telefono cellulare



MAGGIO – Continua anche l’appoggio agli emigranti che dal centroamerica attraversano il Messico per raggiungere la frontiera con gli Stati Uniti, nella speranza (o illusione?) di ottenere un visto d’ingresso che permetta loro di trovare finalmente un lavoro e così sperare in un futuro migliore, soprattutto per i propri figli.

Nella maggioranza dei casi, si tratta di famiglie che fuggono da situazioni di estrema povertà, ma a volte anche di persone obbligate a lasciare il proprio Paese per evitare ritorsioni e vendette da parte di regimi totalitari. Molte le coppie giovani transitano con bambini piccoli e con cartelli che segnalano la provenienza, affollando i semafori in cerca di aiuto. L’Associazione offre ad ognuno di loro un sacchetto contenente un pasto completo perché possano per lo meno sfamarsi e dissetarsi per un giorno. Spesso, anche un giocattolo, affinché questi piccoli che hanno all’improvviso dovuto lasciare la propria casa e il proprio ambiente sociale, possano intrattenersi durante le lunghe ore di attesa tra le automobili.





MAGGIO - Parallelamente a quello di pittura, è stato organizzato anche un corso di disegno digitale, per poter offrire anche ai più piccoli un'occasione di apprendimento e di socializzazione.
Come precisato in precedenza, il corso di pittura è stato organizzato per persone maggiori di quattordici anni, poiché l'attività prevede l'uso di solventi e colori che potrebbero essere nocivi, se impiegati male.

Era però necessario cercare di integrare anche i più giovani, dal momento che il lungo isolamento dovuto alla didattica a distanza e all’interruzione delle relazioni perfino con i cugini hanno influito fortemente sulle loro possibilità e le loro capacità di relazione interpersonale, soprattutto con i coetanei.

Per il momento, i partecipanti dimostrano un buon interesse, oltre a impegno, abilitá e fantasia.


Il risveglio della natura ravvivi e tonifichi le nostre speranze e i nostri ideali.


INFINITI AUGURI DI

BUONA PASQUA





APRILE - Continua l'attività psicoterapeutica, così come la specializzazione degli "addetti ai lavori".
La pandemia ci ha obbligato a numerosi cambi, per salvaguardare prima di tutto la salute dei nostri pazienti e in definitiva anche la nostra: abbiamo dovuto lasciare i consultori ai quali eravamo abituati per trasferirci in ambienti più ampi ed areati, installate schermi in plexiglas, adottare protettori facciali ed aumentare la distanza terapeuta-paziente che, in condizioni normali, dovrebbe essere quasi nulla. Fino ad ora gli accorgimenti sono serviti a proteggere sia noi che le persone che sempre in maggior numero ci chiedono di poter assistere alle sessioni. Due anni di parziale isolamento e di stravolgimento delle proprie abitudini quotidiane hanno creato in molti casi problemi emozionali e depressione.
Tra le persone che hanno reagito con responsabilità di fronte alla pandemia, chiaramente, perché la maggior parte della popolazione è vissuta e vive nell’incoscienza.


APRILE - Si sta svolgendo, ogni sabato, un corso di pittura gratuito, gestito da Beto Méndez, un esperto pittore. Circa un anno fa, la pandemia si è portata via il figlio giovanissimo e Beto, dopo aver assistito a numerose sedute di psicoterapia presso la nostra Associazione ed essersi stabilizzato emozionalmente, si è proposto come maestro per la gestione di un corso di pittura. Il suo desiderio era quello di ripagare, almeno in parte, l'aiuto ricevuto, offrendo ciò che meglio sa fare.
Il corso è rivolto a persone adulte, a causa dei solventi e delle sostanze in uso, ma ciò non ha impedito la partecipazione anche di un paio di ragazzini, la cui madre partecipa e si rende quindi responsabile.

Oltre ad apprendere tecniche espressive, gli alunni hanno poco a poco creato un gruppo molto affiatato con il maestro, che si sente felice in mezzo a loro e sembra quasi rivivere.





MARZO - Ed eccoci nuovamente al "Garabatillo", con la famiglia delle due ragazzine che dormivano in un'instabile cameretta costruita con vecchi striscioni elettorali e ogni sorta di materiali di scarto e che risulta ben visibile in una foto pubblicata nel mese di marzo. L'Associazione ha fornito prisme, cemento, tondini di ferro, lamine di ondulato ed il papà ha costruito a tempo di record una nuova cameretta per le due bambine. Manca ancora il pavimento, ma le due ragazzine l'hanno già occupata, orgogliose e felici di essere finalmente al riparo sia dal freddo che dal caldo eccessivo.
Oltre alla camera per le due bambine, è stato costruito anche un semplice bagno (water, lavabo e doccia) a beneficio di tutta la famiglia che non ne disponeva. Quest'ultimo, però, non è ancora operante, perché è preferibile aspettare che si provveda alla gettata del pavimento, prima di iniziare l'installazione dei sanitari, per non mettere troppa carne al fuoco e rischiare di disorientare l'improvvisato muratore.

MARZO - Ecco un'altra delle famiglie che si sono aggiunte al programma di appoggio integrale. Padre analfabeta, lavoratore saltuario nei campi, madre casalinga, impegnata nell'assistenza alla nonna invalida e costretta a letto, quattro bambini (Francisco, di dodici anni, non appare nella foto perché al lavoro con il papà).
La famiglia, proveniente da una comunità piuttosto lontana, si è vista obbligata a trasferirsi a San Luis per poter assistere la nonna ed occupa un'abitazione fatiscente, costruita con materiali di scarto: pezzi di compensato e di cellophane, avanzi di falegnameria, lamine recuperate tra i rifiuti.
Nessuno dei bambini frequenta la scuola e nessuno ha imparato a leggere e scrivere, ma, benché questa costituirebbe una condicio sine qua non per ottenere l'appoggio da parte dell'Associazione, il loro stato era talmente deplorevole che abbiamo deciso di compiere un'eccezione, con la speranza che il miglioramento delle condizioni di vita convinca i genitori ad inserire i bambini nel sistema educativo.




FEBBRAIO – Ed ecco sei fratellini, abbandonati dal padre.
Vivono con la mamma in uno stanzone che è stato loro prestato, senza luce e senza servizi igienici.
Per paura, la madre ha tappato con pezzi di compensato l’unica finestra che dava luce allo stanzone, quindi i bambini vivono praticamente al buio.
La donna non ha entrate che la aiutino a tirare avanti e alimenta i figlioli con quello che può, vendendo nopalitos (pale di fico d’India ancora tenere), che raccoglie nei campi, trascinandosi appresso tutti i bambini nella sua ricerca, o elemosinando cibo qua e là.
Nonostante le dure condizioni di vita, però, tutti i bambini frequentano la scuola, elementare o materna, con eccezione della più piccola che ha soltanto due anni.
L’Associazione li sta appoggiando con una dispensa settimanale, soprattutto latte, uova, tonno, ma anche riso, fagioli, zucchero ed altri alimenti di base.

Purtroppo, stiamo scoprendo sempre nuove situazioni di miseria estrema. E non è una conseguenza della pandemia.


FEBBRAIO - Ecco una delle famiglie che si sono aggiunte: cinque fratelli, dai 15 ai 2 anni.
La maggiore soffre di epilessia e per questo motivo la madre l'ha ritirata dalle scuole al termine delle elementari, senza per altro che la ragazzina avesse imparato a leggere e scrivere. Tutti i fratelli incontrano, anche se in differente grado, notevoli difficoltà nell’apprendimento.
Il padre, analfabeta, è lavoratore saltuario nelle serre o in qualche fabbrica, senza però poter garantire ai bambini adeguate cure e alimentazione.
Alle spalle di quattro dei cinque fratelli si può vedere l’abitazione della famiglia, un’unica stanza di circa 10 metri quadrati.
L’ambiente costruito con vecchi striscioni elettorali è la camera da letto delle due bambine. Non esistono servizi igienici.
L’Associazione si è presa l’impegno di fornire i materiale affinché il padre, con l’aiuto del suocero e dei ragazzini, possa costruire una stanza per ospitare le bambine, riparandole sia dal freddo  che dall’eccessivo calore. Speriamo sia possibile costruire anche un bagno, anche se spartano, per tutta la famiglia.





GENNAIO - Evelin è l'ultima arrivata di una delle nuove famiglie che, in questi anni di pandemia, si sono sommate a quelle già seguite dell'Associazione .
Figlia di una coppia giovanissima, quindici e diciotto anni, che viveva in una baracca costruita con quiotes (il gambo del fiore dell'agave) e pezzi di chellopane scartati dalle coperture delle vicine serre.
Grazie al buon cuore di una benefattrice, è stato possibile fornire molto rapidamente alla coppia i materiali per la costruzione di un vano con bagno che la famigliola ha potuto occupare già prima dell'inizio della stagione delle piogge.
La piccola è vissuta solo per pochissimi giorni nella baracca, perchè il giovane padre, aiutato dal nonno ex muratore, ha costruito, con le sue mani e in tutta fretta, il nuovo alloggio che abbiamo poi arredato con i mobili essenziali, tra cui un letto matrimoniale, già che prima la coppia condivideva una brandina e, dopo la nascita della piccola, il papà dormiva sulla nuda terra per far posto alla figlioletta.

GENNAIO - Lo scorso anno ci ha lasciato la famiglia Hernández (qui in una foto di alcuni anni fa). Il nucleo aveva ormai raggiunto l'autonomia, sia economica che emozionale ed ha preferito affittare un appartamento in posizione piú centrale rispetto al Conjunto Manos Extendidas, perché fosse piú facile per tutti accedere alle sedi di lavoro.
Doña Eva continua il suo lavoro come baby sitter sempre presso la medesima famiglia. Leonardo, il maggiore dei quattro figli che qui non compare, ha terminato le superiori, si è sposato ed è padre di un bambino di due anni. Lupita si è laureata in gestione di imprese. Rocío ha lasciato gli studi al termine delle medie e lavora come commessa in una cremeria. Nemmeno Alejandro ha voluto continuare gli studi al termine della scuola dell'obbligo ed è impiegato in un negozio di dolciumi.
Tutti sono molto riconoscenti per l'aiuto ricevuto da parte dei benefattori che li hanno sostenuti e li hanno aiutati ad uscire dalla miseria nella quale vivevano ben vent'anni fa, a causa della grave malattia del padre.




2022

Dopo un lungo periodo di silenzio, riprendiamo con grande piacere ad aggiornare questa sezione.
La pandemia non ci ha isolati e neppure ci ha obbligati a sospendere le attività, peró ci ha creato non pochi problemi, sia rispetto alla sicurezza ed alla protezione delle persone che ricevono appoggio da parte dell'Associazione, sia rispetto alla nostra protezione personale. Le maggiori difficoltá incontrate ci hanno distratto dai consueti appuntamenti bime nsili.

E il tempo è volato.

Dal 2019, quando abbiamo interrotto la pubblicazione di queste brevi informazioni, sono successe molte cose: alcune famiglie hanno raggiunto l'autonomia, altre se ne sono aggiunte; alcune attività sono state sospese, altre sono iniziate.
Poco a poco, vi aggiorneremo sulle principali novità.
Ringrazio tutti per la pazienza e la fiducia e auguro un nuovo anno di salute e serenità.


 

Chi siamo

Album fotografico
      Obiettivi
Programmi
Donazioni     
            Missione
Mail           


DATI DELLA ASOCIACIÓN HUMANITARIA PIETRO NORIS, A.C.